AUTENTICITA’ E PASSIONE
Franco, Giovanna, Serena e Valentina.
Tanto simili quanto diversi. Cosa ci accomuna maggiormente? La testardaggine, altrimenti non faremmo questo lavoro.
Mi presento, il mio nome e’ Valentina, classe 1995: in azienda mi occupo della produzione e della vendita dei formaggi. Ho vissuto due anni a Francoforte e ho viaggiato per un anno e mezzo da sola in India. Amo chi ha la mentalita’ aperta, chi difende la natura e chi ha coraggio nel seguire il proprio cuore. Ed e’ per questo che amo e ammiro cosi tanto, la mia famiglia.
Serena. Classe 1986. Ragazza tosta, estremamente intelligente e appassionata di erbe. Studia erboristeria ed organizza giornate nella natura per imparare a conoscere le erbe spontanee e le loro preziose propieta’.
Giovanna. Ah, l’eta’ non la condivido, altrimenti si arrabbia. Come diceva una canzone di J Ax, la mamma e’ quella che ha e avra’ sempre gli occhi e l’animo piu’ giovani di noi. Lei e’ bonta’ allo stato puro; riservata al primo impatto, ma in realta’ e’ energia frizzantina, solare e divertente.
Franco. Oh il mio papa’. Classe 1961. Una vita di sacrifici insieme alla mamma. Lavoratore instancabile, forza di volonta’ oltremisura e grande professionalita’.
Si, tutto molto bello, ma come e’ iniziata la storia del Forletto?
I miei genitori vivevano in un condominio in centro paese. Dal balcone potevano vedere la cascina del Forletto e sognavano un giorno di riuscire ad acquistarla.
Entrambi arrivavano da famiglie contadine. Papa’ a Carru’, fin dall’infanzia guidava trattori e lavorava con gli animali. Mamma non aveva trattori, ma i buoi! Prima di andare a scuola, pascolava le pecore.
Quando si conobbero, lui lavorava come carpentiere e lei come postina.
Non avevano una lira. Ma il loro animo era forte, vivo: non conoscevano lamentele e giudizio. Conoscevano il duro lavoro, la fiducia nella vita e la passione per la natura.
Il resto della storia non e’ poi cosi importante.
L’essenza del Forletto e’ gia’ chiara: e’ autenticita’ e passione.